Oggi l’interessante articolo di Giulio Cavalli su Left racconta della lotta dei Mapuche contro il magnate Benetton, e del film El camino de Santiago che stiamo finalmente distribuendo in Italia con AntropicA.
Riporta anche la lettera aperta che Adolfo Pérez Esquivel scrisse a Benetton: “«Lei si sta comportando come i signori feudali che alzavano muri di oppressione e di potere nei loro latifondi (…). Deve sapere che quando si toglie la terra ai nativi li si condanna a morte, li si riduce alla miseria e all’oblio. Ma deve anche sapere che ci sono sempre dei ribelli che non zoppicano di fronte alle avversità e lottano per i loro diritti e la loro dignità come persone e come popolo». Alla missiva i Benetton risposero: «Abbiamo semplicemente seguito le regole economiche in cui crediamo: fare impresa. Innovare, operare per lo sviluppo, continuare a investire per il futuro».”
Come abbiamo condiviso ai nostri partecipati eventi, solo la lotta può garantire la riappropriazione di ciò che spetta ai popoli oppressi dai grandi capitali, dall’Argentina all’Italia!
El Camino de Santiago – Official Trailer english from Antropica on Vimeo.
Sardine, Benetton, Mapuche
Dicono le sardine che si scusano con i famigliari delle vittime di Genova se si sono sentiti toccati dalla loro foto con i Benetton. Quell’improvvida foto è stata subito associata alle tensioni tra governo e la società che gestisce le autostrade italiane (di cui i Benetton fanno parte) che proprio in queste settimane entra nel confronto più aspro.
Ma sui Benetton forse sarebbe il caso di accendere la luce sulla questione Mapuche e su ciò che avviene in Patagonia. Su Left ne abbiamo parlato molte volte, dedicando al tema reportage e approfondimenti. Per riassumere brevemente la vicenda, potremmo citare ciò che ha scritto Massimo Venturi Ferriolo, filosofo, professore ordinario di Estetica al Politecnico di Milano, che era membro della Fondazione Benetton studi ricerche e che proprio per lo scontro con i Mapuche decise di rassegnare le dimissioni.
Racconta Venturi Ferriolo di essere venuto a conoscenza di questi fatti dai suoi colleghi argentini dell’Universidad de Buenos Aires: «L’azienda Benetton acquisisce nel 1991 la compagnia Tierras De Sur Argentino, divenendo proprietaria di 924.000 ettari di terra. La maggior parte di queste costituiscono il territorio ancestrale degli indigeni Mapuche argentini, che vengono sfollati dai luoghi dove hanno da sempre vissuto, anche se alcuni saranno impiegati come lavoratori dall’azienda. I Mapuche, il cui nome indica uomo della terra, rivendicano il loro antico possesso ancestrale e la reclamano nonostante la repressione e l’accusa di terrorismo. Nella repressione di una pacifica manifestazione contro la Benetton e la detenzione di un loro leader, Francisco Facundo Jones Huala, il 1 agosto 2017 è scomparso Santiago Maldonado, difensore dei diritti dei Mapuche. Su questi fatti c’è una ricca documentazione raccolta da Tristan Bauer nel suo film documentario El camino de Santiago (distribuito ora in Italia da Antropica, ndr)».
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