Di ritorno da un viaggio nel nord della Spagna. Tra oceano, montagne e cieli stellati. Ho scoperto un paese ricco di spiagge bellissime, libere, con servizi gratuiti. Docce e bagni pubblici in ogni spiaggia senza l’invasione di lidi privati ovunque.
Abbiamo avuto la fortuna di trovare spazi meravigliosi in cui sostare con Garabombo – il nostro fedele ronzino motorizzato meglio di un destriero – senza l’obbligo di pagare cifre astronomiche per parcheggi privati o campeggi che privatizzano intere aree verdi.
Ho scoperto la statale, con docce e acqua gratuita lungo il percorso, che attraversa il nord del Paese. Strade statali spesso in migliori condizioni delle autostrade del nostro Belpaese.
Tutte bellissime scoperte che mi hanno dato nuovi spunti per innovare e migliorare il nostro Paese. Il viaggio serve anche a questo.
Ho avuto la fortuna di accamparmi sotto il cielo stellato sui Picos de Europa, ho avuto la fortuna di attraversare le frontiere senza che nessuno mi fermasse a causa della mia nazionalità o del colore della pelle, ho avuto la fortuna di vivere bellissime esperienze e poterle raccontare ai miei concittadini e alle persone che amo.
Lungo il tragitto verso Finisterre, abbiamo fatto una sosta a Ventimiglia. Quanta rabbia, tristezza e vergogna mi sono portato dietro nel vedere centinaia di persone ferme lì, rinchiuse nei campi della Croce Rossa Italiana, nascosti sotto un ponte sulle sponde del fiume per sfuggire alle ronde della polizia.
Mi ha accompagnato il pensiero che il viaggio in sé è l’unica condizione per migliorare se stessi e l’umanità.
Proibire ad una persona di spostarsi, creare barriere invalicabili, significa ghettizzare e precludere la possibilità di progredire nel proprio percorso di crescita e significa precludere la possibilità di sviluppo al paese di provenienza del viaggiatore, migrante o pellegrino che sia.
Rientro da questo viaggio con la convinzione che cittadini, lavoratori, migranti e viaggiatori uniti possiamo e dobbiamo riprenderci i diritti che ogni giorno vengono rubati da chi detiene grossi capitali. Dobbiamo riprenderci l’accesso pubblico alle nostre spiagge, l’accesso alle aree verdi, e ripristinare i servizi pubblici.
La logica con cui ci hanno tolto tutto questo è la stessa che muove lo smantellamento dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, della gentrificazione, dei campi rom, le tendopoli, gli SPRAR al posto di abitazioni dignitose e la chiusura delle frontiere: il profitto di pochi sulle spalle dei lavoratori, dei disoccupati, dei migranti e dei poveri che devono rimanere ai margini a guardare in silenzio, mentre lobby imprenditoriali, palazzinari, politicanti da quattro soldi ci rubano tutto ciò che c’è di bello a questo mondo.
Leave a reply