Le vie di Roma quest’anno hanno visto ospiti i partecipanti dell’EURO PRIDE. Nel paese più condizionato dalle politiche vaticane si è costruita la grande e colorata manifestazione.
Per gridare che si vuole essere liberi di vivere la propria sessualità senza essere discriminati, per mostrarsi così come ci si sente, senza vincoli e pregiudizi che ogni giorno consumano le vite di tanti e tante.
Il piacere di mostrarsi e incontrarsi durante la manifestazione è ciò che costituisce lo spirito dell’Euro Pride.
La possibilità anche di giocare con il proprio corpo senza essere additato o censurato.
Scambiare uno sguardo complice alla luce del sole, guardare quei corpi seminudi che in Italia siamo abituati a intravedere solo nei bui marciapiedi di periferia.
Capire quanta bellezza e quanto amore racchiude un corpo così curato, dipinto e anelato per una vita.
La gioia di poter condividere i propri sentimenti per l’altro senza paura.
L’ironia e la possibilità di mettere in discussione ogni cosa data per scontata.
Corpi in continuo movimento, pieni di suggestioni.
Femminiltà nascoste, taciute prendono forma.
Sguardi coraggiosi sfidano ogni passante e invitano a guardare. Guardare bene.
E ancora i corpi, corpi che si toccano, che si amano, che si mostrano…
Corpi che si desiderano fino a perdere il controllo.
La voglia di mostrarsi e trasgredire alla luce del sole prevale su ogni pudore.
La voglia di conoscersi e capire chi siamo, trovare me stesso nell’altro.
Maschere improbabili trovano posto e forma come in un carnevale.
La voglia di divertirsi e gridare parte della propria identità riempie le vie intorno al Colosseo.
E la bellezza si lascia godere da ogni passante.
In una pletora di corpi che si amano, si mostrano e si ribellano.