Dal 21 al 23 settembre prima edizione al Cinema Massimo, Politecnico e Piccolo Cinema, in occasione del cinquantenario dello Statuto dei Lavoratori. Il procuratore Guariniello commenta Ken Loach sullo stress lavoro-correlato
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l mondo del lavoro e i diritti di chi ne fa parte racchiusi in una tre-giorni di festival cinematografico. Si terrà a Torino, dal 21 al 23 settembre, la prima edizione del Job Film Days (JFD), organizzato dall’associazione Sicurezza e Lavoro in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, Cgil, Cisl e Uil di Torino, Inail Piemonte, Università degli Studi, Politecnico, Magistratura Democratica, Ismel – Polo del ’900, Aiace e altri enti.
Diretto da Annalisa Lantermo, si inserisce nell’ambito del progetto Torino Città del Cinema 2020. “Organizzare il festival – spiega – è stata un’esperienza molto ricca e interessante, nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria. Ci proponiamo di favorire la visione dei film sul mondo del lavoro da parte del pubblico, di stimolare la produzione cinematografica su questi argomenti e di promuovere l’interesse dei giovani in questa direzione. Spero porti quindi a riflettere sulla dignità del lavoro e sulle garanzie e tutele per i lavoratori e le lavoratrici, che devono sempre costituire un punto di riferimento“.
Il progetto, organizzato in occasione del cinquantenario dello Statuto dei Lavoratori – la Legge 300 del 20 maggio 1970 -, nasce dal connubio tra una lunga esperienza lavorativa su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e una profonda passione per il cinema.
“Da tempo – sottolinea il direttore di Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico – sfruttiamo la potenza comunicativa del cinema per sensibilizzare il maggior numero di persone. Ora, per i dieci anni di attività, ci siamo regalati un festival, un’occasione importante per porre l’attenzione e riflettere sull’attualità dello Statuto dei Lavoratori, lo stato della sua applicazione e, in generale, sul tema dei diritti di lavoratori e lavoratrici, con particolare attenzione alle questioni di salute e sicurezza, etica, relazioni interpersonali e tra i diversi livelli aziendali, condizione femminile, precariato, livello dei salari, lavoro dei migranti e, tema estremamente attuale, l’occupazione durante la pandemia“.
L’inaugurazione del festival avverrà al Cinema Massimo (lunedì 21 dalle 15.30 alle 17.30) con la proiezione di un filmato inedito, realizzato da Sicurezza e Lavoro in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, che ripercorre gli eventi che hanno portato all’emanazione dello Statuto dei Lavoratori, attraverso i film che hanno affrontato il contesto sociale e lavorativo del periodo 1968-1970. Seguirà dibattito.
I film presentati nel corso del festival, a partire dalle ore 18, con la proiezione di “Nimble fingers” di Parsifal Reparato, presente in sala, sono alcuni dei più significativi negli ultimi tre anni sul tema.
In particolare: le criticità del lavoro femminile nelle fabbriche del sud-est asiatico, la crisi di un modello industriale correlato anche all’attività portuale, i nuovi lavori della gig economy, lo stress lavoro-correlato nel settore della logistica, la crisi del lockdown, i migranti, l’occupazione delle fabbriche.
Si tratterà il tema del lavoro in miniera e della disabilità con “Blind Pit” di Federico Schiavi e Giorgio Bianchi, cui seguirà la proiezione del film “Il pianeta in mare” di Andrea Segre, sul polo industriale di Marghera.
Lo stress lavoro-correlato nel settore della logistica sarà affrontato in un evento organizzato in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, presso il Politecnico di Torino, con la proiezione del film “Sorry we missed you” di Ken Loach. Presente anche il procuratore emerito Raffaele Guariniello.
Il programma della kermesse prevede inoltre un incontro al Massimo sul tema “Lavorare nel cinema in tempo di pandemia” (martedì 22 settembre, ore 18), con il Museo Nazionale del Cinema, Film Commission Torino Piemonte, Aiace e alcuni produttori ed esercenti di sale cinematografiche di rilievo nazionale.
Dopo la proiezione del film “Sorvegliati, utilizzati: nell’inferno dei fattorini in bicicletta”, e l’incontro in sala con il regista Filippo Ortona e il procuratore Vincenzo Pacileo, sarà presentato il progetto “Tutte a casa. Donne, Lavoro, Relazioni ai tempi del Covid-19”, di cui Sicurezza e Lavoro è partner .
Previsto anche un omaggio all’opera di Armando Ceste, con la partecipazione del critico cinematografico Steve Della Casa e il sociologo Marco Revelli, in collaborazione con l’Archivio Armando Ceste (AAC).
Il lavoro dei migranti sarà al centro del pomeriggio di mercoledì 23, con le proiezioni al Cinema Massimo di “Siamo qui da vent’anni” di Sandro Bozzolo e di di “Where is Europe?” di Valentina Signorelli (in collegamento da Londra).
Nella serata conclusiva saranno premiati e proiettati i cortometraggi vincitori del Premio Cinematografico “Jfd – Inail Lavoro 2020”, promosso da Sicurezza e Lavoro con Inail Piemonte, riservato a film realizzati negli anni tra il 2018 e il 2020, con un montepremi di 5 mila euro.
Seguirà la proiezione del film “On va tout péter” di Lech Kowalski, con la partecipazione in sala del regista.
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