La rassegna di documentari partecipa con otto film al progetto sulla cultura italiana
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“Sole Luna Doc Film Festival”, la rassegna internazionale del documentario nata a Palermo 16 anni fa, è uno dei soggetti coinvolti dal ministero degli Esteri per promuovere la cultura italiana nel mondo con “Italiana” (italiana.esteri.it) il portale della Farnesina per la promozione della lingua, della cultura e della creatività italiana nel mondo. Tra le iniziative che coinvolgeranno nel 2021 la rete degli 82 Istituti italiani di cultura all’estero, c’è una panoramica sulla produzione italiana contemporanea di film di finzione e documentari attraverso sette “sguardi” di festival italiani tra cui il Sole Luna Doc Film Festival.
“Per noi – dice la presidente e fondatrice del Festival, Lucia Gotti Venturato – è un grande onore. Siamo orgogliosi di poter far conoscere nel mondo produzioni documentarie italiane che affrontano il tema dei diritti umani portando alla luce volti e storie spesso poco conosciute”. Insieme al Sole Luna Doc Film Festival, partecipano al portale altri sei festival cinematografici: Trento Film Festival, Cartoons on the Bay, Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, Asolo Art Film Festival, Biografilm Festival, Sguardi Altrove e International Women’s Festival.
La rassegna proposta da Sole Luna Doc Film Festival è composta da otto documentari italiani che affrontano tematiche attuali ed urgenti: dalla questione di genere alla lotta per la libertà di espressione, dal diritto alla mobilità alla tutela della disabilità. “I film sono stati selezionati all’interno dell’archivio del festival tra quelli che ci hanno più emozionato, fatto riflettere ma anche sorridere” – dichiarano i direttori artistici del festival Chiara Andrich ed Andrea Mura – Sono inoltre realizzati da produzioni indipendenti coraggiose e da registi con uno sguardo tra i più sensibili alle questioni relative ai diritti umani, alla sostenibilità ambientale e all’alterità”.
I documentari testimoniano la vivacità del cinema documentario italiano e la sua capacità di confrontarsi con temi e storie universali. Storie di disabilità che ci parlano delle difficoltà che devono affrontare i sordi di Butembu in Congo in “The silent Chaos” di Antonio Spanò oppure, nel delicatissimo “Niente sta scritto” di Marco Zuin, in cui entriamo nel mondo di Piergiorgio Cattani, noto studioso, scrittore e giornalista trentino, e la campionessa paraolimpica Martina Caironi. Film che mettono al centro le donne, dalle lezioni di italiano frequentate da un gruppo di donne straniere emigrate in centro Italia in cui si parla di vita e libertà in “Prendere la parola” di Perla Sardella, alla vita delle operaie del Parco industriale di Thang Long in Vietnam raccontate da Parsifal Reparato in “Nimble Fingers” e film che parlano anche di integrazione attraverso il racconto del regista Piero Li Donni sulla squadra di calcio Afro-Napoli United e il film tra realtà e finzione che vede Valerio Mastrandrea impersonare un ruolo di maestro per stranieri in “La mia classe” di Daniele Gaglianone.
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