Qui il link dell’inchiesta su Repubblica.it e il video su Repubblica TV.
Di seguito l’articolo orginale firmato dal sottoscritto, dove mai ho utilizzato il termine “nomade”, a differenza di quello proposto da Repubblica.
Chikù – Saperi e sapori a Scampia
Nel cuore di Scampia (Napoli), quartiere conosciuto in gran parte del mondo per il degrado, la mancanza di prospettive e l’illegalità diffusa, è nato Chikù nell’autunno 2014. Un ristorante di cucina tradizionale napoletana e rom, esempio di convivenza e pratiche interculturali.
Un gruppo di persone ha dato vita a questa impresa e rivelano che Scampia è un luogo diverso rispetto agli stereotipi a cui lo incatenano da anni i mass media.
Nel cuore di uno dei quartieri più complessi del nostro Paese è nata un’impresa all’avanguardia, l’unica attualmente in Italia che coinvolge attivamente donne rom e non rom in un percorso imprenditoriale, formativo e culturale.
Chikù nasce anche dall’attività sul territorio di Chi rom e… chi no, un’associazione che 10 anni fa ha con l’aiuto degli abitanti rom hanno autocostruito una baracca “abusiva”, chiamata skola jungla, all’interno del campo rom di Via Cupa Perillo. Qui hanno dato vita ad uno spazio pubblico e culturale, un luogo di scambio dialettico tra rom e gagé, una realtà capace di fornire servizi di formazione, percorsi interculturali, assistenza legale e percorsi di housing.
Poi nel 2010 nasce La Kumpania Percorsi Gastronomici Interculturali, grazie ad un bando vinto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità – UNAR, un progetto di formazione professionale gastronomica interculturale che mette insieme dodici donne rom e italiane di Scampia.
Nel 2013 Chi rom e… chi no e La Kumpania presentano un business plan per una start-up d’impresa sociale interculturale, formata da rom e italiani, che vince numerosi premi nazionali ed internazionali di innovazione sociale. L’idea unisce la cucina con l’esperienza interculturale, la lotta alle discriminazioni etniche, sociali e di genere, la presentazione di modelli di economia e produzione ecosostenibile e la valorizzazione degli spazi.
Dall’unione di Chi rom e… chi no e La Kumpania nasce Chikù Gastronomia Cultura Tempo Libero nel novembre 2014. Qui il cibo diventa sia strumento di superamento di pregiudizi che un veicolo per far uscire i rom da uno stato di invisibilità. Attraverso le voci dei protagonisti di questa esperienza scopriamo le piccole rivoluzioni nate nelle loro vite, i cambi di prospettiva e le continue scoperte che nascono dalla condivisione dello spazio con altre culture, che spesso non sono così lontane e diverse da noi.
Il menù è composto da piatti della tradizione italiana (per lo più napoletana) e della tradizione rom (più precisamente balcanica) che si contaminano reciprocamente, sia per l’utilizzo di ingredienti che per la necessità di sperimentare, osservare, innovare ed inventare. Dalla combinazione delle due cucine e da un affiatato lavoro di gruppo sono nate nuove e originali ricette.
In cucina hanno condiviso i segreti di una squisita Musaka Macedone, “è un tipico piatto della nostra cucina, esistono molti modi di farla, la ricetta prevede la carne ma sperimentiamo anche la variante vegetariana che è molto saporita. In genere si conosce solo la musaka greca, che è diversa. Questa è la nostra variante, che prende gli ingredienti e i prodotti che troviamo in paesi più freddi rispetto alla Grecia, la Macedonia e la Serbia.
È un piatto molto diffuso in tutta la penisola balcanica, probabilmente di origine turca come molti piatti della nostra tradizione, si usano spezie diverse, a seconda del clima e delle usanze. La nostra variante prevede una base di patate, cipolle, carote, zucchine, uova, formaggio, vegetha, yogurt o latte, pepe, carne macinata”.