Contro ogni previsione mi trovo ad Hanoi per le festività del Tết, è la prima volta che ho il piacere di godere della più grande festività del Vietnam in città, a differenza dell’ultima volta vissuta nell’intimità degli altopiani del Nord. In questi giorni scopro la ricchezza di riti che accompagnano la festa che celebra l’inizio del nuovo anno lunare.
Nonostante il rischio pandemico sempre più presente, è difficile sedare lo spirito della festa più attesa dell’anno, il Tết. I manifesti che celebrano il Partito Comunista Vietnamita si confondono con quelli che celebrano l’ingresso nell’anno del bufalo.
È un brulicare di motoveicoli, biciclette, tricicli e automobili che trasportano i tradizionali alberi che vengono donati nei luoghi di lavoro poco prima dell’inizio delle vacanze e che non possono mancare all’interno di ogni casa, tra questi il pesco e il kumquat sono visibili praticamente ovunque.
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Ho iniziato a seguire la storia del pesco, che trova le sue radici in una antica leggenda che vede protagonisti due spiriti (Tra e Uat Luy) che abitavano la cima di un enorme albero di pesco su una montagna a est di Hanoi. I due spiriti si prodigarono a difendere gli abitanti del luogo dagli attacchi degli spiriti maligni.
Da allora l’albero di pesco è diventato simbolo di protezione contro il maligno. Nella settimana che precede il Tết gli spiriti che proteggono i focolari domestici dei vietnamiti (che sono tre in ogni casa, “due mariti e una moglie”) salgono in cielo, al cospetto dell’Imperatore di Giada, per fare rapporto sull’anno trascorso.
Il viaggio è preparato in ogni minimo dettaglio, agli spiriti vengono forniti abiti nuovi per presentarsi al cospetto dell’Imperatore, ad ogni angolo di strada, sia di giorno che di notte, c’è qualcuno che brucia simboli che rappresentano abiti, banconote, case.
In questa settimana tutte le case sono scoperte dalla protezione dei loro spiriti, momentaneamente assenti per il viaggio verso il cielo a cavallo di pesci dorati, per questo si corre a procurarsi il più bel ramo o albero di pesco che ci si può permettere per garantirsi la protezione dagli spiriti cattivi, che alla sola vista di cotanta bellezza fuggono via, memori della lezione impartitagli qualche millennio fa dagli spiriti del pesco.
Nonostante il lavoro che svolgo sia impegnativo e delicato, non è possibile non rimanere coinvolto e travolto da questa festa che segna le vite, i ritmi di lavoro e le relazioni famigliari di tutti i vietnamiti.
Nell’andirivieni quotidiano mi sono imbattuto nel mercato dei fiori di Au Co, probabilmente l’area più trafficata di Hanoi in questi giorni: il mercato lavora giorno e notte senza sosta, si mercanteggiano fiori ma soprattutto i rami e alberi di pesco pronti a sbocciare nelle prossime settimane.
Il mercato è un luogo in cui si assapora l’entità di questa festa, non solo dal punto di vista delle tradizioni, ma anche dal punto di vista economico e lavorativo: è una macchina gigantesca che non si ferma neanche con la paura del Covid. Interi villaggi dedicano la loro economia alla coltivazione degli alberi di pesco, a pochi passi da West Lake c’è il villaggio di Nhat Tan, da cui si riforniscono molti rivenditori del mercato di Au Co. Sono i giorni più importanti dell’anno per questi coltivatori.
TET 2021 – Au Co Market flowers in night time
Per i mercanti di fiori la possibilità di concludere ottimi affari lascia spazio a infinite soluzioni creative per riuscire a tirare avanti in questa settimana di fuoco: nel cuore della notte, passeggiando per il mercato, mi sono imbattuto in postazioni letto improvvisate su delle brandine di fortuna o dentro grandi scatoloni, pasti consumati tra tappeti di fiori, storie di vita che si intrecciano nel cuore della notte.
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La stanchezza è notevole negli sguardi e nei corpi dei lavoratori, soprattutto nelle notti più umide, ma la perseveranza e la capacità di trovare soluzioni creative per il proprio business sono notevoli. Au co è tappezzata di scooter carichi di alberi e rami di pesco, l’attesa dei clienti richiede pazienza e tanta creatività per resistere ad una settimana davvero ricca di incontri e avvenimenti.
La sfrenata voglia di crescita di questo Paese è tangibile dai volti stanchi dei lavoratori e delle lavoratrici, sempre pronti a reagire anche nelle condizioni più dure. La voglia di essere padroni del proprio futuro ad ogni costo passa anche da qui, con l’augurio che l’anno del bufalo inizi con i migliori auspici! Felice 2021, per un glorioso ingresso nell’anno del bufalo Chúc mừng năm mới!