Il “Boss”, lo avevo soprannominato così dal primo giorno che lo conobbi, quella fittizia aria autoritaria mal celava un grande cuore ed un’immensa ironia!
L’entusiasmo e la passione con cui condividevo le mie esperienze con Maurizio, erano possibili solo perché lui si appassionava con tutta l’anima ai miei progetti, in verità si appassionava a tutto ciò che è vita!
Riusciva a sentire il mio entusiasmo e riusciva a sorriderne di cuore, ero contento di essere entrato nel cuore di Maurizio, ero contento e orgoglioso della sua stima e della sua amicizia. Non sono mai riuscito a vedere Maurizio come un uomo della sua età, l’ho sempre visto come un coetaneo capace di emozionarsi ancora per le piccole cose, capace di pensare ai sogni, capace di parlare di sogni ma con l’esperienza e la semplicità di un uomo saggio.
In un modo o nell’altro riusciva sempre a darmi qualche buon consiglio, tra le righe sempre emergeva la sua profondità, la sua sensibilità e la voglia di godersi la vita fino alla fine. Quelle maledette sigarette erano l’emblema del Boss, bruciavano sempre!
Più di un anno fa, prima di imbarcarmi in un fantastico Progetto che sto portando avanti in Vietnam mi sono consultato con Maurizio per sapere cosa ne pensava. Mi ha sempre messo in guardia dal lasciare il lavoro, mi ha parlato come un padre ma allo stesso tempo ha saputo incoraggiarmi ad andare avanti quando ha capito dov’era la mia felicità.
Mi è stato vicino fin dall’inizio e quando ha potuto darmi un aiuto lo ha fatto con tutto il cuore, ne ero onorato e felice.
Era il 16 Ottobre 2013, qualche giorno prima la mia partenza, Maurizio ed io ci eravamo incontrati per salutarci e lui aveva dato il suo notevole contributo per supportare il mio Progetto. Voleva che gli mostrassi le attrezzature con cui stavo per partire. Le abbiamo guardate e montate insieme come due bambini, poi i racconti sulla sua sregolata giovinezza che per me erano veri e propri miti! Quante risate!
Poi un grande grande abbraccio, pieno di affetto, di stima e incoraggiamento ad andare avanti: che gioia che mi hai dato!
Sentivo che in qualche modo Maurizio si ritrovava nel mio percorso, sentivo che in qualche modo riusciva a vibrare delle mie emozioni e il suo sorriso, così paterno e amichevole mi ha sempre dato molta forza.
In questo viaggio sto costruendo qualcosa di importante nella mia vita, è difficile condividere ciò che succede con altre persone, mi è difficile condividere le emozioni di ciò che vivo attraverso le parole. Maurizio era l’unica (o forse una delle rarissime) persona a conoscere alcuni dettagli di questa avventura. Non riuscivamo a sentirci spesso, ma quando riuscivo a sentirlo era davvero interessato ed entusiasta di conoscere gli sviluppi del Progetto ed io non vedevo l’ora di raccontargli tutto.
Maurizio sapeva ascoltare, sapeva parlare, sapeva condividere e sapeva far diventare ogni momento un’esperienza unica. Tutto accadeva con semplicità, come in un film, ma dietro ogni cosa sentivo la presenza di un grande uomo, pieno di umanità.
Oggi alcuni racconti, emozioni e piccoli segreti di questa esperienza meravigliosa vanno via con Maurizio. E dopo la notizia della sua scomparsa qui ad Hanoi ha iniziato a piovere.
Mi manca davvero tanto!
Sentite condoglianze a tutta la famiglia,
Parsifal Reparato.
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